Ten Days in the Valley – Recensione 1×06/07 – Down Day/Breaking the Story

Questa serie purtroppo si è rivelata un buco nell’acqua… A nulla sono sono serviti nomi noti all’interno del cast. La ABC ha deciso di mandare in onda gli ultimi 5 episodi il venerdì sera, e questa scelta non fa sperare nulla di buono.

Dal punto di vista della trama, ci troviamo di fronte ad una possibile svolta. L’amico poliziotto di Jane, Gus, è sparito; Lake trova il modo per mettersi in contatto con la madre; Ali scopre un dettaglio della vita della sorella e del marito che forse avrebbe preferito non sapere. Tra i tre eventi principali dell’episodio, quest’ultimo è senza dubbio il meno sensato. Avevamo davvero bisogno di sapere che Jane aveva avuto un flirt con Tom prima che conoscesse Ali? Ma penso proprio di no. Quindi a che pro inserirlo? Forse per incrinare il rapporto tra le due sorelle?

“Down Day” è comunque ruotato intorno al contatto che Lake ha avuto con la madre. La bambina è astuta e, ormai stufa di stare lontana dalla madre, approfitta di un attimo di distrazione del suo rapitore per convincere un’ignara signora a prestarle il cellulare. Grazie a Lake, finalmente, abbiamo la certezza che dietro a questa seconda parte di rapimento si cela qualcuno all’interno della polizia, e che quindi tutto viene ricondotto alla propensione di Jane ad utilizzare materiale confidenziale per la sua serie televisiva. Tutto quest’intreccio di eventi, però, ottengono forse l’effetto opposto di quello desiderato: se l’idea degli sceneggiatori era quella di far “intrippare” i telespettatori, il risultato è solo una grande confusione e la domanda: perché?

Per buttare altra carne al fuoco, in questo episodio viene introdotto il figlio di John Bird. Era necessario? L’unica cosa che salta all’occhio è la caratteristica che accomuna il detective alla nostra protagonista: entrambi sono degli stacanovisti che forse hanno amato ed amano il loro lavoro più dei loro figli.

Altro elemento che potevano risparmiarci è l’illuminazione che ha avuto Matt, e cioè che uno dei protagonisti della serie scritta da Jane è la copia spiccicata del suo ex marito Pete. Ma dai?! C’è da sorprenderci se, dopo che Jane ha usato storie e personaggi realmente esistiti, abbia usato anche il suo ex marito? Bah! Mi dispiace davvero tanto che alla fine fine questa serie, per la quale avevo nutrito tantissime speranze, si stia rivelando piatta.

Con “Breaking the Story” diciamo che la serie si riprende un po’, e capiamo che la storia tra Jane e Tom in realtà non era poi così poco sensata. Questa loro breve relazione, infatti, ha avuto delle conseguenze, nello specifico Lake. Sapevamo già che non era figlia di Pete, ma adesso abbiamo finalmente la conferma che il padre della bambina è Tom, notizia che Ali, giustamente, non prende affatto bene.

L’evento principale di questo episodio, che non fa altro che farmi incavolare di più, è la scoperta che la retata fatta al bar di cui Gus ha parlato a Jane non riguardava affatto i soldi, ma l’omicidio di una ragazza. Mi fa incavolare perché è proprio questa la vicenda principale di tutta la serie, non il rapimento di Lake. Quindi possiamo ben notare che all’interno di Ten Days in the Valley ci sono state due storie distinte, legate da questo rapimento che forse sono all’inizio poteva sembrare rilevante.

Alla fin fine ci troviamo davanti ad una delle tante serie in cui un poliziotto viene aiutato da una civile nelle indagini, solo che in questo caso ci sono stati mille intrecci che ci hanno solo fatto confondere le idee. Tra l’altro, se qualche episodio fa avevo avuto l’impressione che il Comandante Gomez fosse immischiato nei fatti della retata, adesso sappiamo che in realtà aveva già scoperto che Gus è il primo poliziotto corrotto a cui dare la colpa per quell’incidente. Insomma, qui non si fa altro che mettere carne al fuoco… E più che da sette giorni, sembra che questa bambina sia sparita da sette mesi! Non so se è perché la ABC ha deciso di spezzare la stagione in due, ma davvero, gli avvenimenti sono talmente dilatati da sembrare che siano passati mesi.

Vediamo cosa riserveranno gli ultimi tre episodi, ma di questo passo mi aspetto solo altra confusione!

Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla!
Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *